Il Sahara libico - 2

28-10-2006

 Si parte. Caricati i materassi necessari per le notti che avremmo trascorso in tenda, e caricati noi dall'aspettativa per il deserto, che ci travolge tutti, si parte con il pulmino che ci avrebbe portati, per un migliaio di chilometri, fino al profondo sud, alle porte del Sahara.



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Durante le soste, si hanno i primi contatti con un'umanità diversa, priva di orpelli e fronzoli, essenziale. Ci si innamora subito di quella gente.



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Siamo arrivati. Ma ci fanno raggiungere il luogo previsto per l'accampamento, che noi stessi allestiremo, a piedi, attraverso le dune, per farci avere un primo contatto, inaspettato, col deserto. Pensiero squisito, devo dire!

"Il giorno finiva. Il sole toccava l'orlo delle dune. La respirazione delle sabbie era lenta e morbida; il cielo, l'aria, gli uomini si riposavano. Le ombre non calavano dal cielo, ma parevano uscire dalla sabbia che si spegneva."




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E al mattino, dopo una notte che ricorderemo come la più fredda trascorsa in tutto il viaggio, intirizziti, dopo le essenziali abluzioni (bisogna consumare poca acqua, è la prima regola da rispettare nel deserto), al di là delle tamerici che avevano protetto il nostro sonno, ci tuffiamo letteralmente in uno scenario fantastico.


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                                        Il Fezzan

Dunes near Sabhah




Dunes near Sabhah


Da restare senza fiato.
E c'è il sole che ci scalda!



(foto di Alfio Cioffi e Mara Poggi)