19-11-2012
Se io odiassi un mio vicino di casa, gli infliggessi ogni tipo di angheria, incluso il sequestro di persona, se boicottassi in tutti i modi ogni sua attività, se questi, esasperato, mi aggredisse con un bastone, se io, per difendermi, lo abbattessi con una sventagliata di mitra, sarei senz'altro incriminato per omicidio.
Da qualche parte del mondo, da anni, sta accadendo una cosa simile. Solo che al mio posto c'è Israele, e al posto del mio disgraziato vicino ci sono i palestinesi (non la Palestina, perchè c'è il veto di Israele alla sua costituzione).
Ma Obama (e gran parte della politica mondiale) afferma che bisogna riconoscere ad Israele il diritto di difendersi.
Aggiungo un piccolo particolare: i razzi palestinesi in quest'ultimo periodo hanno provocato tre morti (e tanto spavento) tra gli israeliani. La reazione di Israele in 6 giorni ha causata un centinaio di morti palestinesi (la maggior parte cittadini inermi, alcuni bambini e varie donne). Se fosse ancora valida la logica nazista, sarebbero bastati 30 morti palestinesi. Ma ad Israele il rapporto 1 a 10 non basta più.
Allora mi chiedo: è lecito sperare nella pace?
(Alfio Cioffi, olio su tela, 30 x 40)