10-02-2012
In quell'anno ho sperimentato una tecnica particolare, che consiste nello stendere, con una spatola, un velo di un colore ad olio - nelle sue varie tonalità - su un foglio di carta fotografica politenata, rappresentando così, a grandi linee, il soggetto che si vuole realizzare. L'impermeabilità del supporto impedisce al colore di penetrare, per cui, operando con una lametta da barba, si può successivamente asportare il colore. In questo modo si creano particolari effetti, che possono venir modulati a seconda che si usi la lametta di piatto o di spigolo. E' una tecnica che si presta particolarmente per riprodurre i riflessi della luce sull'acqua liscia, ma anche il turbinìo delle acque mosse. Ne ho approfittato per rappresentare un ambiente che in quel periodo frequentavo abitualmente, durante le mie discese dei torrenti in kayak.
Per questo gli ultimi tre quadri mi sono particolarmente cari.
Ulivi
(1980, acquarello su carta, 17 x 24)
Acque quiete
(1980, olio a spatola su carta fotografica, 17 x 24)
Acque selvagge n. 1
(1980, olio a spatola su carta fotografica, 17 x 24)
Acque selvagge n. 2
(1980, olio a spatola su carta fotografica, 17 x 24)
continua in: anno 1981