14-12-2009
Giorni fa, avvicinandosi il periodo natalizio, sono uscito con Mara, mia moglie, per fare un giro in città, nel centro storico, dove ancora si trova qualche negozio vecchio stile, gestito da commercianti sopravvissuti che non hanno come scopo primario il guadagno, ma che antepongono l'amore per il proprio lavoro.
Ce n'è uno di questi che, sotto Natale, propone presepi e statuette provenienti da tutto il mondo, una delizia per gli occhi di chi, stanco dei babbi natale che si arrampicano sui balconi o che troneggiano tronfi nei santuari consumistici tra giganteschi alberi di natale, ricerca ancora il ricordo di Natali ormai lontani, con poche luci e poco chiasso, ma pieni di sacralità e spiritualità. Noi, io e mia moglie, non abbiamo mai ricevuto doni da Babbo Natale, ma è stato sempre Gesù Bambino a portarceli.
Per noi Santa Klaus è un usurpatore, un personaggio un poco antipatico, che ricorda troppo la coca-cola, di origini avulse dalla nostra cultura.
E anche se per tanti anni si è fatto anche l'albero di Natale, quest'anno Mara, guardando le vetrine di quel negozio, ha lanciato la proposta: "E se quest'anno facessimo solo il presepio?"
Ce n'erano di bellissimi, con le cortecce di sughero che imitavano le montagne, con gli specchi che simulavano i laghetti, il vecchio e caro muschio, i pastori, le pecorelle e, immancabile, Cuorduro che se la dormiva tranquillamente in mezzo a quella folla accorsa a vedere il miracolo della Natività.
La proposta di Mara non poteva trovare terreno più fertile: non mi si può proporre di costruire qualcosa di fantasioso e - azzardo - artistico, senza che io faccia immediatamente mia l'idea. Immagino che se ne sia pentita subito, conscia del fatto che si sarebbero prospettati giorni difficili, per i rapporti familiari e per il decoro della casa. Ma tant'è, ormai il dado era tratto!
E così, il pomeriggio stesso, sono partito alla ricerca delle cortecce di sughero, quelle grandi, che non ho trovato in tutta la città di Asti, ormai piena di centri commerciali e supermercati che non trattano merci di così scarso consumo.
Le ho trovate a Canelli, dove grazie al vino e alla produzione di tappi, ho scovato una simpatica, giovane commerciante che ancora teneva le bellissime cortecce, destinate soltanto più ai nostalgici costruttori di presepi. Tra parentesi, avete mai guardato attentamente una corteccia di sughero? Sono incredibili, bellissime, anche la fantasia più fervida non riuscirebbe a inventare un simile capolavoro!
E di lì è stata una escalation, fare il disegno, procurarsi altre statuette di altre due dimensioni di quelle che già avevamo (per questioni di prospettiva), pensare alla sistemazione della pompa dell'acqua (residuo di un mio precedente hobby, l'acquario) per realizzare il torrente con relativa cascata nel laghetto, valutare bene il principio dei vasi comunicanti per evitare l'allagamento di tutto il presepio, fare il mulino con le pale girevoli, costruire le case (minuscole, purtroppo, rispetto ai personaggi), e infine una cometa che fosse una cometa!
E' stata una settimana di intenso lavoro, di disinteresse (mio) totale per le cose di casa, e anche di recriminazioni velate da parte di Mara. Ma ora il presepe è fatto, e la nostra vita è tornata sugli standard normali!
E Mara finalmente mi ha detto: "E' proprio bello questo presepe!"
E tra me, ho pensato, citando l'indimenticabile Eduardo: "Te piace, 'o Presepe, eh !!"
Vista panoramica
La grotta
Qui si vede anche la Madonna
Il laghetto
Il torrente
Il ponticello
Il mulino
Le case in montagna
Il gregge
La cometa
Panoramica video del presepe:
(prima di lanciare i video stoppare la musica di fondo, se l'avete avviata)
E per chi non ricorda il grande Eduardo ne: "Il Natale a casa Cupiello", ecco qui :
continua ...........................