16 maggio 2016
Per tre giorni la città di Asti si è trasformata.
Gli alpini giunti ad Asti da tutta Italia e dall’estero hanno sfilato ininterrottamente per dodici ore. Gli astigiani li hanno accompagnati lungo il percorso, applaudendoli dalla strada e dai balconi imbandierati. Questo è stato il culmine della festa che ha coronato una tre giorni all’insegna dell’italianità. Davanti alla tribuna delle autorità sono sfilati in 75mila, salutati dal presidente dell’Ana Sebastiano Favero, dal sindaco di Asti Fabrizio Brignolo e da quello di Torino Piero Fassino, dal presidente della Regione Sergio Chiamparino e dai vertici della Difesa e dell’Esercito: il ministro Roberta Pinotti, i generali Claudio Graziano e Danilo Errico e il comandante delle Truppe Alpine, generale Federico Bonato. I tanti striscioni portati in sfilata hanno sviluppato il motto dell’89ª Adunata: “Custodi della memoria e orizzonte per la gioventù”. “Insegniamo i giovani a ricordare” si leggeva su uno di essi; “Chi crede nei valori non ha paura del futuro”, ammoniva con sano ottimismo un altro. “Se dai dimentica… se ricevi ricorda!”, un precetto seguito alla lettera dagli alpini e dai tanti volontari della Protezione Civile dell’Associazione che hanno sfilato con tutte le loro specialità e che durante l’alluvione del 1994 sono stati tra i primi a soccorrere la popolazione. Tra i momenti più emozionanti c’è stato il saluto di papa Francesco, astigiano d’origine: “Un pensiero speciale rivolgo agli alpini riuniti ad Asti per l’Adunata nazionale. Li esorto ad essere testimoni di misericordia e di speranza, imitando l’esempio del Beato don Carlo Gnocchi, del Beato fratel Luigi Bordino e del venerabile Teresio Olivelli che onorarono il Corpo degli alpini con la santità della loro vita”. Particolari anche il gigantesco tricolore, sventolato dagli alpini della Sezione Reggio Emilia e i parà alpini che correndo hanno gonfiato le vele del paracadute sulle quali si leggeva “Marò liberi!”. Ad assistere alla sfilata c’erano anche il maresciallo Luca Barisonzi, gravemente ferito in Afghanistan e costretto su una sedia a rotelle, e la penna nera più “vecia”, il biellese Silvio Biasetti, 103 anni. L’ovazione finale, quando già il sole stava tramontando ma il calore della città continuava a farsi sentire, è andata alla Sezione di Asti, ultima a sfilare, guidata dal suo presidente Adriano Blengio che ha organizzato una indimenticabile Adunata. In piazza San Secondo, in serata, c’è stato lo scambio della stecca in un ideale passaggio del testimone tra le due città ospiti: arrivederci a Treviso il 12, 13, 14 maggio 2017 per l’Adunata del Piave.
Nei due giorni precedenti la sfilata, la città è stata invasa da una miriade di alpini, con i loro animali, con i loro mezzi fantasiosi, con la loro allegria. Tra i primi ad arrivare sono stati i due muli, July e Allumette, partiti da Brozolo con i loro accompagnatori il martedì precedente e giunti, dopo due giorni di cammino, alla sede ANA di Asti:e poi, con i loro mezzi strani,
con le loro trovate goliardiche,
con le loro mascotte,
con il loro vino,
con i loro cori,
con le loro armi.
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