Continuiamo il nostro tour della città di Asti con la visita del complesso di San Pietro in Consavia, comunemente noto come Battistero di San Pietro. E' composto da una chiesa a pianta rotonda, dalla quale si accede ad un'aula quadrata, la cappella Valperga. Ritornando sui propri passi, all'uscita della chiesa sulla sinistra si apre l'accesso al chiostro, delimitato sui lati sud e ovest dal porticato. Da qui si vede il lato sud della chiesa rotonda e il tozzo campanile. Al piano superiore del complesso è ospitato il Museo Archeologico, al momento temporaneamente chiuso.
Sul sito del Comune di Asti si legge:
"La chiesa a pianta centrale venne realizzata negli anni 1100-1130, probabilmente per iniziativa del vescovo di Asti Landolfo. Il modello architettonico riproduce l’immagine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dopo l’entusiasmo suscitato dai successi della prima crociata. La rotonda rappresenta il nucleo più antico conservato in alzato del complesso medievale. La struttura è formata da un ambulacro di otto colonne, inscritto in un perimetro murario circolare all’interno e poligonale all’esterno. Le colonne sono collegate tra loro da archi a tutto sesto, rafforzati nell’intradosso da un costolone. La connessione all’involucro murario è assicurata da otto archi disposti radialmente, accolti da semicolonne addossate alle pareti. La copertura originaria era probabilmente costituita da un semplice tetto ligneo. Una seconda fase architettonica si colloca quando la chiesa vescovile venne ceduta ai cavalieri di San Giovanni (Gerosolimitani), che s’insediarono in modo stabile nel complesso a partire dal 1169. Veniva a cadere così l’antica dedicazione al Santo Sepolcro, sostituita dal titolo di San Pietro di Consavia, conservato fino ad oggi. Per iniziativa dei cavalieri di San Giovanni si realizzarono interventi sulle coperture, vennero aggiunti i contrafforti esterni, la torre campanaria e il vano d’ingresso occidentale.
Nel corso del Duecento si collocano i lavori per l’ospedale, con la creazione del chiostro porticato e delle strutture di servizio, in buona parte ricostruiti nel corso dei restauri promossi da Niccola Gabiani. La data del 1280, incisa nella lapide del priore Oddone Canelli ancora conservata, testimonia l’intervento più importante di ristrutturazione in età gotica. Un’ultima fase nella vita medievale del monumento si verifica nel XV secolo, durante il governo di Giorgio dei conti Valperga, Gran Priore dell’Ordine di Lombardia, morto nel 1467.
Il nobile mecenate promosse un restauro del complesso di San Pietro, con l’aggiunta dell’Aula che oggi porta il suo nome, probabilmente destinata ad accogliere la sua sepoltura. Si tratta di una vasta sala a pianta quadrata, in origine dotata di un’abside quadrangolare rivolta verso sud, oggi scomparsa ma rinvenuta nello scavo archeologico, insieme ai resti di un monumento funerario collocato al centro. Il vano è coperto da una volta a crociera costolonata, poggiante su mensole incastrate nelle pareti angolari.
Nella chiave di volta si riconosce ancora lo stemma del fondatore, mente la sua lapide funeraria in caratteri gotici è conservata all’interno della chiesa. L’Aula Valperga venne decorata da un complesso apparato di formelle figurate in cotto, il più ricco esempio di questa tecnica ornamentale conservato ad Asti."