L'ambiente a La Franqui


17-05-2012


          Gli ambienti naturali, avendo una loro vita, sono mutevoli e risentono ovviamente della variazione delle condizioni climatiche. Un luogo, dove questo mutare è straordinariamente evidente, è La Franqui. Chi lascia questo villaggio d'estate e vi ritorna d'inverno, o anche a primavera, quasi non riconosce più il paesaggio circostante. La strada d'accesso è circondata dalle acque dello stagno e finanche del mare, che penetra fino a lambire la bassa diga e il ponte che collega il villaggio con la zona delle Coussoules, su cui sorge il campeggio ed il ranch. Questa zona appare come un'isola densa di vegetazione, la cui precarietà è solo apparente. Le essenze che vi allignano, endemiche di questo ambiente, sono compatibili con la periodica invasione dell'acqua marina, e non ne soffrono. E' il "marin", il vento che soffia dal mare, unitamente alle correnti di marea, che spinge l'acqua verso lo stagno, ricoprendo quasi completamente la spiaggia fino a lambire le case di La Franqui, che tuttavia è protetta dalla nuova banchina che si affaccia sullo stagno. Il canale (le grau), che d'estate collega la laguna al mare, largo pochi metri e che spesse volte si chiude, addirittura non esiste più. Al suo posto vi è un'unica, grande distesa di acque, e l'unico confine visibile che resta a separare il mare dallo stagno di La Palme è la strada di Les Coussoules con il suo ponticello. 
Tutto ciò potrebbe far pensare che la spiaggia venga mangiata dal mare, e che il lembo di terra, che giunge fino a Port-La-Nouvelle, sia destinato a scomparire. Non è così. Infatti qui il fenomeno di erosione delle spiagge sabbiose da parte del mare non esiste. Anzi, capita esattamente il contrario. D'estate le acque, ritirandosi, scoprono una spiaggia sempre più profonda. Ciò e dovuto, secondo gli esperti, al fenomeno delle correnti create dalla falesia di Leucate e, in parte, forse anche dalle opere portuali di Port-la-Nouvelle.


Les Coussoules quindi non si deve difendere dalla natura, che è una sua preziosa alleata.
Si deve difendere invece dall'uomo che, avido di profitti, si avvia a distruggere questo paradiso naturale. E' noto infatti il progetto di costruire, al posto del campeggio esistente da anni,  perfettamente integrato nella natura, una mega struttura turistica.
Chissà se il buon senso e la necessità di tutelare l'ambiente l'avrà vinta sul potere del capitale! 



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In questa foto, presa nel mese di settembre dalla falesia di Leucate, ecco come appare La Franqui. Sulla sinistra, sotto la falesia, il villaggio con la vasta spiaggia, al centro il canale (le grau) che collega la laguna al mare, e sulla destra la zona alberata su cui sorge il campeggio e il ranch, che si affacciano sulla spiaggia di Les Coussoules che giunge sino a Port-la-Nouvelle. Sullo sfondo, lo stagno di La Palme. 




La Franqui 05-2012
In quest'altra foto (concessa gentilmente da Philippe Moncelet - Leucate) , scattata in questi giorni, sono molto evidenti i cambiamenti dell'ambiente. Il villaggio di La Franqui e Les Coussoules appaiono completamente circondati dalle acque, la spiaggia si è ridotta ad una sottile lingua sabbiosa da cui emerge la torretta d'osservazione, e lo stagno di La Palme appare diviso in due dalla massicciata ferroviaria.



Le cince maleducate


16-05-2012


          Continuando l'argomento cince, dalle fotografie pubblicate nel post "Il nido delle cince", ho ricavato questa animazione. Le ho elaborate con Photoshop, le ho montate con Pinnacle, ho aggiunto il sottofondo sonoro, ed ecco questo filmetto.
Solitamente non amo umanizzare gli animali, ma in questo caso ho fatto un'eccezione, per mostrare la gradevole scenetta delle due cince alle prese con gli affamati e prepotenti pulcini.











Ski bike a Crissolo


09-05-2012


E per concludere questa trilogia dedicata a Crissolo, troviamo sulle sue bellissime piste sole, neve, simpatia, sci, ski bike e...... adrenalina. 
E, intorno, uno spettacolo meraviglioso sotto Sua Maestà il Monviso.





La "fresca" a Crissolo


06-05-2012


Dopo la "rentrée" documentata nel precedente post, siamo ritornati la settimana dopo a Crissolo dove, essendoci stata nei giorni precedenti un'abbondante nevicata, eravamo certi di ritrovare le piste in condizioni perfette. E così fu, infatti.
Ma il mio malcelato desiderio era di fare qualche bella discesa in neve fresca. Ho così convinto i miei amici a fare l'intermedia, che non era ancora stata battuta. Poichè però era trascorso troppo tempo dal termine della nevicata, molti ci avevano preceduto, ed è quindi mancato il piacere di sciare su di un manto vergine. C'erano molte tracce di precedenti passaggi, ma comunque è stata una bellissima discesa. Per me. Un po' meno per gli altri, che non si trovavano a proprio agio in fresca.
Ma tutti comunque hanno avuto la soddisfazione di superare i propri limiti, e di raggiungere indenni la stazione intermedia della seggiovia, anche con l'aiuto psicologico di un maestro che abbiamo incontrato nel corso della discesa. 
Che piacere scoprire poi che anche lui era a Crissolo, quando noi stavamo imparando su quelle piste, che anche lui era nel gruppo dei maestri, con Cesco Deflorian, quando per mancanza di neve i corsi erano stati spostati a Beulard! E' stato bello rievocare quei tempi!

Ed ecco ora la documentazione filmata, con la mia inseparabile GoPro Hero, di questa discesa.





Crissolo, primo amore


04-05-2012


Dedico questo filmato, che ho fatto con la mia GoPro Hero applicata al casco, a Crissolo, dove cinquant'anni fa ho imparato a sciare con l'indimenticabile maestro Cesco De Florian.
Ci sono tornato dopo tanto tempo e ho visto che l'amore che ho per questa località è tuttora giustificato, al di là delle ragioni sentimentali. E' una piccola stazione, ma ha belle piste, ben curate, poco affollate, con neve sempre farinosa e con lo spettacolo del sovrastante Monviso. E poi, se ti lasci prendere dalla nostalgia e vuoi ritrovare le piste di un tempo, che oggi la massa degli sciatori, abituata alle levigate e larghissime piste odierne, non fa più, puoi scendere, quando l'innevamento te lo consente, oltre l'intermedia, giù, nel bosco, ritrovando l'emozione di individuare il passaggio migliore tra gli alberi e le rocce, fino a raggiungere il paese di Crissolo. Una discesa entusiasmante per chi, come me, è rimasto legato al ricordo dei tracciati di un tempo.


Ritornerò qui, e mi auguro che questo sia l'anno di rilancio di questo piccolo centro.