03-11-2008
Quest'anno mi sono stufato di trasferire - ai primi freddi - la mia collezione di piante grasse in parte nella veranda e in parte sopra i pensili della cucina. Oltre al fatto che era un lavoro molto noioso, spostare le piante, spostare gli scaffali, risistemare le piante, non era molto gradito a mia moglie, e sapevo che non era neppure una sistemazione ideale per le mie povere piante, che avrebbero trascorso l'inverno in ambienti inadatti a garantire le giuste temperature e il grado di umidità richiesto. Infatti, se la veranda non riscaldata come temperatura poteva essere soddisfacente, aveva il difetto di una eccessiva umidità causata dalla condensa. La cucina poi era un disastro, calda e umida, e infatti ogni anno, a primavera, quando ritrasferivo le piante all'aperto, dovevo constatare la moría di parecchi esemplari, dovuta a muffe e marciumi vari. Così quest'anno mi sono deciso: avrei lasciato le piante dov'erano, e le avrei protette con una serra che avrei montato loro intorno. In un primo momento avevo sperato di trovare in commercio qualche serra che facesse al caso mio, ma ben presto mi sono convinto che avrei dovuto costruirmela. Avevo troppe esigenze: le misure adeguate al mio balcone, la possibilità di montarla e smontarla lavorando dall'interno della serra, le pareti di policarbonato alveolare che garantissero un sufficiente isolamento. Così mi sono disegnato il progetto, sono partito alla ricerca del materiale e, dopo parecchi giorni di lavoro, ecco il risultato.
No, la casa no, quella non l'ho fatta io! Solo la serra, che si intravvede sul balcone, è frutto del mio lavoro. E all'interno, le mie piante grasse, che dormiranno, protette, per tutto l'inverno.
Per il riscaldamento mi sono procurato un termostato, a cui ho collegato una di quelle serpentine elettriche che servono a mantenere caldi, nei bagni, gli asciugamani. Consuma poco, solo 95 Watt, e penso sia sufficiente a mantenere la temperatura sui 6-7°. Vedremo.
Spero proprio che i miei cactus mi siano riconoscenti!!
domenica, 07 dicembre 2008
Nelle due ultime settimane la mia serra ha dovuto sostenere il primo severo test: pioggia, neve e temperature sotto zero.
Per quanto riguarda la tenuta all'acqua, in alcuni punti del tetto e intorno ai pannelli di policarbonato, ho notato qualche infiltrazione. Quando smonterò la serra, in primavera, provvederò con guarnizioni di gomma e, dove possibile, con iniezioni di silicone, per impermeabilizzare il tutto.
L'isolamento invece è soddisfacente; il policarbonato svolge la sua funzione egregiamente, e mantiene una temperature interna, senza l'ausilio del riscaldamento, di 5-6° più alta di quella esterna, e questo è importante, ai fini dell'economia dell'energia elettrica. Non ho notato neppure fenomeni di condensa sulle pareti interne, e questo è un altro punto a favore molto importante.
Il riscaldamento che avevo pensato invece non si è rivelato all'altezza. La serpentina elettrica faceva quel che poteva, e quando la temperatura notturna esterna scendeva sotto lo zero, non ce la faceva a mantenere i 6-7° previsti. Sono così corso ai ripari e ho sistemato un piccolo termoventilatore che in pochi minuti riesce a riportare la temperatura a livelli accettabili. Spero che i 950/1900 Watt che consuma, non mi facciano lievitare troppo la bolletta della luce.
Infine, la mia mania di perfezione mi ha indotto a sistemare anche un piccolo deumidificatore, che avvio manualmente, ma per ora vedo che il problema dell'eccessiva umidità non si presenta, forse per via del policarbonato alveolare, che isola molto bene e si oppone al fenomeno della condensa.
Nel complesso sono molto soddisfatto. Ho risolto il problema del freddo. Non quello del caldo, per cui devo fare molta attenzione a quando i raggi del sole colpiscono la serra. La temperatura interna sale a valori altissimi, 30-40° e anche più, per cui devo aprire tempestivamente le prese d'aria, e a volte anche le porte, per evitare che le mie piante vadano lesse! E questo è un problema grave. Bisognerebbe studiare un automatismo per l'apertura dei lucernari, ma questo è complicato!
Spero che mia moglie non legga queste ultime righe, probabilmente perderebbe la pazienza. Nonostante ne abbia tanta!
(foto di Alfio Cioffi)
#1 07 Novembre 2008 - 01:27
RispondiEliminaI love this space! Nice cactus collection.
Sue_4826
#2 07 Novembre 2008 - 18:21
RispondiEliminaI love it too. Good job Alfio. It is very pretty.
Where do you get all those cactai in Italy?
#3 07 Novembre 2008 - 18:22
RispondiEliminaOops, sorry I did not leave my name.
Julie S in Louviers, CO
#4 09 Novembre 2008 - 14:44
RispondiEliminaIt is very nice
but if l'utenthe is anonimos com has
fatt a riconoscermy?
#5 09 Novembre 2008 - 15:44
RispondiEliminaCi met my man sul fire that I have riconosciut you!
You are M, it is just?
#6 14 Novembre 2008 - 15:13
RispondiEliminabel lavoro, è singolare l'amore che alcuni nutrono per i cactus :-)
(ho conosciuto un sig Doro che fa l'amministratore di condominio)
buon week end :-)
#7 05 Gennaio 2009 - 00:55
RispondiEliminaAlfio, non sono all'altezza d'aiutarti, ma per la serra mi sembrerebbe splendida una applicazione utilizzante energia solare.
Accumula di giorno e si utilizza di notte.
Per il caldo, forse è sufficiente una finestrella con un servocomando elettrico di apertura, attivata/disattivata da una fotocellula.