13-02-2012
Ed anche se solo questi momenti avesse offerto il viaggio, mi riterrei felice di averlo scelto, ma tra un parco e l’altro abbiamo percorso molta strada, visto gente assai diversa, vissuto realtà contrastanti e sono tornata con un’infinità di profonde impressioni da questo paese: per quel poco che abbiamo potuto constatare, lo slogan secondo cui “l’America è tutto, il contrario di tutto e ancora qualcos’altro” mi pare il più adeguato a renderne la complessità.
E se è vero che la conoscenza teorica di una qualsiasi realtà può talvolta frenare il desiderio di sperimentarla, è anche vero che forse mai come in questo caso la sperimentazione della realtà ha superato qualsiasi previsione teorica.
Conosciamo i cable-cars di San Francisco, ma aggrapparvisi materialmente è un’altra cosa; sappiamo di americani che mangiano e bevono in continuazione, ma incontrarli per strada o sulle acque del Colorado intenti a ingurgitare cibo e bevande dà una sensazione assai più corposa; conosciamo le nefande operazioni condotte contro gli indiani e ne avvertiamo un vago disagio, ma è in una riserva indiana che sentiamo la vergogna opprimerci con un peso indicibile; non ignoriamo che le sequoie sono gigantesche, ma l’impressione che danno le loro proporzioni è tutta da provare, e lo scroscio delle monetine nelle slot machines di Las Vegas, il buon gusto misurato dei gay di “Finocchio’s” a San Francisco non si possono sentire se non vivendoli.
La Transamerica PyramidGrattacieli
Sotto la Transamerica Pyramid
Varia umanità
Cable Car
Manovratore di un cable car
Noi e il Golden Gate
La Coit Memorial Tower
Panorama dalla Coit Memorial Tower
La baia
Alcatraz
Una strada del quartiere vittoriano
The Painted Ladies
Lombard Street
I leoni marini del Pier 39
Corteggiamento
Crepuscolo
Notturno
E per finire con una frase "americana":
“... non ho altro da dire su questa faccenda.” (Forrest Gump)