02-01-2008
"E' questa la zona delle piazzeforti più incredibili della montagna yemenita: Manakhah, Al Hajjarah, con le loro case addossate, case torri, case mura, abbarbicate sui picchi e da questi ultimi determinate nella loro planimetria, baluardi inespugnabili contro ogni invasore.
L'idea guida, alla base della topografia dei centri abitati, è infatti la necessità di difendersi. E' raro vedere case isolate sulle montagne dello Yemen, sono i villaggi che dominano il paesaggio.
Da lontano essi appaiono come un blocco unico, una fortezza, e solo avvicinandosi si scoprono le case, distinte le une dalle altre, anche se talvolta è difficile capire dove finisce la roccia e cominciano le abitazioni.
Pur rispondendo i vari villaggi ad una unità di concezione, grande è la varietà delle loro forme e decorazioni, ed è l'uso esclusivo dei materiali locali a conferire differenze e unità."
Ma a Kawkaban, nell'ombra della notte, lungo l'aspro sentiero che scende a Shibam, sono i suoni a dare sensazioni indicibili.....
(per ascoltarli, avvia l'audiovisivo che trovi in fondo al post)
(foto di Alfio Cioffi)
La quinta parte dell'audiovisivo:
............continua............
Yemen: profumo d'oriente - 5
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Ubicazione:
Kawkaban, Yemen
Yemen: profumo d'oriente - 6
09-01-2008
"Thula, con la sua fortezza arroccata sulla cima di un bastione roccioso, è bellissima con le sue case grattacielo, a metà tra architettura e scultura.
Il tempo pare si sia fermato, tutto sembra lontano, sicchè risulta naturale fermarsi presso una moschea, mentre il muezzin chiama alla grande preghiera del venerdì, osservare la gente che entra per pregare, e aspettare anche che esca. Del resto la curiosità è reciproca: noi osserviamo loro, loro osservano noi.
Tra poco le strade diverranno silenziose: nella stanza più bella della casa, il "mafraj" all'ultimo piano, gli yemeniti si dedicano al rito del qat, masticando le foglie più tenere dell'arbusto.
Shahara domina l'altopiano, dalla sua imprendibile posizione a 2600 metri. La pista per giungervi, tagliata nel fianco della montagna, ha dell'incredibile, per la ripidità e la tortuosità del suo tracciato, e gli automezzi che la percorrono, sgangherati come sono, non sembrano promettere un felice viaggio. Tuttavia in cima si arriva.
E il mattino dopo la luce dell'alba illumina il famoso ponte, gettato arditamente su uno strapiombo di 300 metri, a collegare, da ormai quasi quattro secoli, Shahara al villaggio arroccato sul monte vicino."
(foto di Alfio Cioffi)
Vedi la sesta parte dell'audiovisivo:
.............. continua ..........
"Thula, con la sua fortezza arroccata sulla cima di un bastione roccioso, è bellissima con le sue case grattacielo, a metà tra architettura e scultura.
Il tempo pare si sia fermato, tutto sembra lontano, sicchè risulta naturale fermarsi presso una moschea, mentre il muezzin chiama alla grande preghiera del venerdì, osservare la gente che entra per pregare, e aspettare anche che esca. Del resto la curiosità è reciproca: noi osserviamo loro, loro osservano noi.
Tra poco le strade diverranno silenziose: nella stanza più bella della casa, il "mafraj" all'ultimo piano, gli yemeniti si dedicano al rito del qat, masticando le foglie più tenere dell'arbusto.
Shahara domina l'altopiano, dalla sua imprendibile posizione a 2600 metri. La pista per giungervi, tagliata nel fianco della montagna, ha dell'incredibile, per la ripidità e la tortuosità del suo tracciato, e gli automezzi che la percorrono, sgangherati come sono, non sembrano promettere un felice viaggio. Tuttavia in cima si arriva.
E il mattino dopo la luce dell'alba illumina il famoso ponte, gettato arditamente su uno strapiombo di 300 metri, a collegare, da ormai quasi quattro secoli, Shahara al villaggio arroccato sul monte vicino."
(foto di Alfio Cioffi)
Vedi la sesta parte dell'audiovisivo:
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Ubicazione:
Shaharah, Governatorato di Amran, Yemen
Yemen: profumo d'oriente - 7
13-01-2008
Il ricordo dell'antico regno della regina di Saba ci accompagna:
"..........la sabbia del deserto ha ingoiato anche il suo antico e verde impero......."
"............la diga fu distrutta, e l'acqua travolse tutto..............."
".........dall'alto di uno dei contrafforti dell'antica diga, il panorama è di un fascino desolante....."
"..... Dell'antico regno restano pochi ruderi di due templi.........."
"..............260 km. di asfalto che si inerpica, scende, risale sull'altopiano............"
".......................Marib. Appare in lontananza, immobile, nel deserto.................."
"............. le sue case color biscotto, arroccate su una piccola altura, sono immerse nel silenzio....."
"................ Sembra luogo disabitato, ma poi scorgi.........................."
"............. una vita di bambini, intenti a giochi silenziosi...................."
".....................piccoli eredi diseredati di un regno grande e lontano."
"......................al termine di una lunga pista tra la sabbia, si erge Barakesh..........."
"....................le mura, ancora ben conservate...................."
".....................difendono il nulla, o quasi."
"....................camionette di militari ci girano intorno velocissime.............."
"............a Sada'a, la città più a nord...................."
"..........al tramonto le porte delle mura vengono chiuse. Nessuno entra, e nessuno esce più."
(foto di Alfio Cioffi)
Vedi la settima parte dell'audiovisivo:
...........continua............
Il ricordo dell'antico regno della regina di Saba ci accompagna:
"..........la sabbia del deserto ha ingoiato anche il suo antico e verde impero......."
"............la diga fu distrutta, e l'acqua travolse tutto..............."
".........dall'alto di uno dei contrafforti dell'antica diga, il panorama è di un fascino desolante....."
"..... Dell'antico regno restano pochi ruderi di due templi.........."
"..............260 km. di asfalto che si inerpica, scende, risale sull'altopiano............"
".......................Marib. Appare in lontananza, immobile, nel deserto.................."
"............. le sue case color biscotto, arroccate su una piccola altura, sono immerse nel silenzio....."
"................ Sembra luogo disabitato, ma poi scorgi.........................."
"............. una vita di bambini, intenti a giochi silenziosi...................."
".....................piccoli eredi diseredati di un regno grande e lontano."
"......................al termine di una lunga pista tra la sabbia, si erge Barakesh..........."
"....................le mura, ancora ben conservate...................."
".....................difendono il nulla, o quasi."
"....................camionette di militari ci girano intorno velocissime.............."
"............a Sada'a, la città più a nord...................."
"..........al tramonto le porte delle mura vengono chiuse. Nessuno entra, e nessuno esce più."
(foto di Alfio Cioffi)
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Marib, Yemen
Yemen: profumo d'oriente - 8
16-01-2008
Il viaggio è ormai concluso. Non restano che struggenti ricordi e una grande nostalgia....
Alfio e Mara
Hussein
...in una fredda e brumosa mattina di gennaio.... siamo tornati da un sogno a colori.
(foto di Alfio Cioffi)
Vedi l'ultima parte dell'audiovisivo:
Per vedere l'anteprima cliccate qui sotto:
Il viaggio è ormai concluso. Non restano che struggenti ricordi e una grande nostalgia....
Alfio e Mara
Hussein
Colori e profumi d'oriente
...in una fredda e brumosa mattina di gennaio.... siamo tornati da un sogno a colori.
(foto di Alfio Cioffi)
Vedi l'ultima parte dell'audiovisivo:
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Roma Ostiense, 00154 Roma, Italia
La Galeazza
25-11-2007
Mareggiata alla Galeazza
(olio su tela, 35 x 40, di Alfio Cioffi)
C'era tanta luce quel mattino sul mare
L'ho fissata nella memoria
Ne ho intriso la tela
Mareggiata alla Galeazza
(olio su tela, 35 x 40, di Alfio Cioffi)
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18100 Imperia Oneglia, Italia
Vento a La Franqui
12-09-2007
Quest'anno a La Franqui c'era un vento favoloso: i primi due giorni quattro/cinque beaufort.
Bisognava stare all'occhio: già un'ala da tre metri ti sollevava da terra. C'era veramente il rischio di volare, nel senso letterale del termine. Dopo il primo tentativo, coronato da un capottamento, tornato a più miti pretese, ho sfoderato il mio vecchio delta, tanto per riprendere un po' di confidenza con un vento tanto..... generoso. Talmente generoso che mi ha permesso poi di usare la mia piccola, nervosissima ala da un metro e mezzo, senza punirmi.
Ma i giorni successivi il discorso è cambiato: i beaufort sono scesi a due/tre e allora si andava a nozze con tre/quattro metri. Io ho voluto osare il Fury da sei metri ma dopo le prime due boline ho subito ridimensionato le mie pretese: non mi divertivo niente!!
Ho dato spazio allora al mio glorioso, vecchio Quadrifoil, che non tradisce mai: ed è stato divertimento puro!
Quest'anno a La Franqui c'era un vento favoloso: i primi due giorni quattro/cinque beaufort.
Bisognava stare all'occhio: già un'ala da tre metri ti sollevava da terra. C'era veramente il rischio di volare, nel senso letterale del termine. Dopo il primo tentativo, coronato da un capottamento, tornato a più miti pretese, ho sfoderato il mio vecchio delta, tanto per riprendere un po' di confidenza con un vento tanto..... generoso. Talmente generoso che mi ha permesso poi di usare la mia piccola, nervosissima ala da un metro e mezzo, senza punirmi.
Ma i giorni successivi il discorso è cambiato: i beaufort sono scesi a due/tre e allora si andava a nozze con tre/quattro metri. Io ho voluto osare il Fury da sei metri ma dopo le prime due boline ho subito ridimensionato le mie pretese: non mi divertivo niente!!
Ho dato spazio allora al mio glorioso, vecchio Quadrifoil, che non tradisce mai: ed è stato divertimento puro!
(filmato di Mara Poggi)
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Nostalgia del kayak!!
19-08-2007
Questo video è stato tratto dal sito: http://www.daysontheriver.com/
Se amate il kayak, o anche solo meravigliosi paesaggi fluviali, bene, ve lo consiglio.
E anche solo la visione di questo film di kayak estremo dà emozioni incredibili!
Che nostalgia!!
Anch'io ho praticato per parecchi anni il kayak fluviale, non certo ai livelli di cui sopra, ma ricavandone comunque fortissime emozioni.
Ricordo le innumerevoli avventure, le scoperte di angoli selvaggi nascosti agli occhi di chiunque altro non avesse l'incoscienza di mettere il culo dentro un guscio di plastica e di affidarlo ad una pagaia. L'abbiamo sempre portato a casa: alle volte ci aiutava lui, ma spesse volte se gli avessimo dato retta (una strizza...) non saremmo scesi.
Le gole dell'Ardeche
Ardeche: le Pont d'Arc
Le gole del Borbera
Il Negrone
Il Tanaro alto
La Stura di Lanzo
Il Pellice alto
Il Sesia
Ci tornerò? Non so. Io lo vorrei.
(foto di Bruno Gentile, Adriano Ablatico e Mara Poggi)
continua .........
Questo video è stato tratto dal sito: http://www.daysontheriver.com/
Se amate il kayak, o anche solo meravigliosi paesaggi fluviali, bene, ve lo consiglio.
E anche solo la visione di questo film di kayak estremo dà emozioni incredibili!
Che nostalgia!!
Anch'io ho praticato per parecchi anni il kayak fluviale, non certo ai livelli di cui sopra, ma ricavandone comunque fortissime emozioni.
Ricordo le innumerevoli avventure, le scoperte di angoli selvaggi nascosti agli occhi di chiunque altro non avesse l'incoscienza di mettere il culo dentro un guscio di plastica e di affidarlo ad una pagaia. L'abbiamo sempre portato a casa: alle volte ci aiutava lui, ma spesse volte se gli avessimo dato retta (una strizza...) non saremmo scesi.
Le gole, ricordo, mi facevano paura, e invece non bisognava averne. La solitudine assoluta (del gruppo, naturalmente, mai soli!), l'impossibilità di visionare preventivamente il percorso, la consapevolezza che potevi contare esclusivamente sulle forze tue e dei compagni, la certezza di non poter uscire se non quando l'avrebbe deciso il fiume, esigevano una determinazione a tutta prova. Bisognava essere "très chevronnés", come dicevano i francesi (testardi come dei caproni? penso).
Ma quando ne uscivi che gioia!! L'urlo usciva spontaneo, scaricavi la tensione accumulata lungo tutta la discesa. Era come se avessi buttato il tuo corpo al di là della gola: te ne stavi riappropriando.
Ma quando ne uscivi che gioia!! L'urlo usciva spontaneo, scaricavi la tensione accumulata lungo tutta la discesa. Era come se avessi buttato il tuo corpo al di là della gola: te ne stavi riappropriando.
Che nostalgia!!
Le discese tranquille tra paesaggi mai visti: le selvagge gole dell'Ardeche, l'azzurro Ticino, l'incantevole Scavizzolo, l'umile Borbera.......
Ma anche le discese mozzafiato del Sesia, delle gorges de Saorge, sul Roya, delle gole del Verdon, dell'Ubaye, della Durance ..... e ancora altri...
Le discese tranquille tra paesaggi mai visti: le selvagge gole dell'Ardeche, l'azzurro Ticino, l'incantevole Scavizzolo, l'umile Borbera.......
Ma anche le discese mozzafiato del Sesia, delle gorges de Saorge, sul Roya, delle gole del Verdon, dell'Ubaye, della Durance ..... e ancora altri...
Le gole dell'Ardeche
Ardeche: le Pont d'Arc
Le gole del Borbera
Il Negrone
Il Tanaro alto
La Stura di Lanzo
Il Pellice alto
Il Sesia
Ci tornerò? Non so. Io lo vorrei.
(foto di Bruno Gentile, Adriano Ablatico e Mara Poggi)
continua .........
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