I diari di Mara - Viaggio nell'Hoggar - 1

30-07-2010


 24/12/1984  Lunedì

     E siamo di nuovo qui, in Africa.

    All’aeroporto di Algeri: squalor, coda per timbrare il passaporto, coda per consegnare la dichiarazione di valuta, coda e attesa frenetica per i bagagli. E poi…… arrivano, e ci sono tutti! Coda per sdoganamento bagagli (con apertura di tutte le casse-viveri).

Conquistiamo un posto “IN”, tra lo zig-zag di un separé (tabaccaio, banca, banca, tutte chiuse), in mezzo a cicche, macchie per terra di origine quanto mai incerta, fumo, fumo, fumo. Il soffitto è basso, con luminarie al neon ficcate in aureole metalliche. FUMO. Belli i bianchi bavaglini delle donne. Gli uomini no.


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Sono solo le 19,20, si riparte domattina alle 6: abbiamo da aspettare solo più 10 ore e 40. Pic si è imboscato colla cassa comune: dopo la raccolta si è dileguato. Uffa, “am gira i bali”, continua a dire qualcuno. E’ arrivato un micino, ma non ha il solito muso africano. Razzola fra le immondizie. Passeggiata all’aperto con vista della fontana: + 10°. E adesso che si fa? Qualcuno tenta di dormire tra i sacchi. Gira e rigira, scopriamo anche una specie di self-service che serve ancora le ultime bistecche con patate e del buon pane; da bere, acqua. Paghiamo in franchi, ci danno il resto in dinari, così li vediamo: sono monete gialle o bianche e tutte “arabescate” (ma no?!).

Adesso mancano solo più 9 ore, 8, 7 ….


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Arriva, verso le 11, Pic: dice che è stanco, ha confermato i voli di ritorno  e ha cenato a base di pesce.

Distendiamo i rotoli-letto su abbondanti giornali, dopo aver tentato invano di telefonare, in mezzo a cabine-uovo lerce come il resto dell’aeroporto. L’aria è quasi irrespirabile. La stanchezza vince lo schifo e un po’ si dorme. Nel frattempo, cambia la data.



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(foto di Alfio Cioffi)


Continua ................